Omron, al lavoro per una vita migliore e un mondo migliore per tutti

Il pensiero economico contemporaneo si basa sul principio che se ognuno persegue con efficienza i propri interessi economici, automaticamente fa anche gli interessi della società. E poiché le imprese sono organizzazioni istituite per perseguire i propri interessi economici, ne deriverebbe che ciò che è bene per l’impresa è bene per la società. Oggi, tutto intorno a noi, ci dice che un’economia rapace occupata a razziare incessante risorse umane, minerarie, agricole, etc, ai fini dei propri interessi, non è più sostenibile. Ed ecco che qualcuno prova a capovolgere il paradigma.

Tra le tappe più interessanti del Lean Japan Study Tour organizzato da Bonfiglioli Consulting, c’è una fabbrica a Kyoto dove la produzione altamente tecnologica è unita a un ambiente di lavoro che incoraggia ciascuno ad esprimere il proprio potenziale unico. Fondata nel 1986, Omron Kyoto Taiyo (Omron Corporation) attualmente impiega oltre 150 persone con disabilità, incluse le disabilità gravi, sotto la bandiera “Not charity, but a chance”. La chiave di volta è rappresentata da ausili e dispositivi tecnologici, informatici e di automazione creati su misura per le esigenze e le capacità di ciascuno al fine di valorizzarne le abilità. Se il lavoratore ha una capacità di movimento limitata una macchina gli viene in aiuto avvicinandogli i componenti in modo che lui possa poi afferrarli facilmente. O ancora, prendiamo la fase di imbustamento. Durante questo processo, i sacchetti di plastica richiudibili vengono avvicinati automaticamente alla mano dell’operatore di macchina e aperti. Nel caso in cui l’operatore abbia difficoltà ad afferrare i componenti perché troppo piccoli, subentra la macchina. Altrimenti se i componenti sono sufficientemente grandi, li gestisce autonomamente l’operatore. Tutto il processo si svolge in piena sinergia secondo le capacità di ciascuno, creando così la migliore corrispondenza tra uomo e macchina. Scegliere il componente sbagliato è un errore comune che tutti possono commettere a prescindere dalle disabilità, così dei sensori installati sugli scaffali rilevano da quale ripiano il componente è stato prelevato e un allarme viene emesso se un componente viene scelto erroneamente o dimenticato. E se si modifica il tipo di prodotto da produrre o i componenti da utilizzare e l’operatore viene sostituito da una nuova persona, il workbench verrà sostituito da un nuovo tavolo di lavoro adattato al nuovo operatore. Il concetto è consentire alle macchine di adattarsi agli operatori umani, piuttosto che il contrario per far emergere tutte le abilità di ciascun operatore. La presenza di ingegneri supporta i lavoratori in difficoltà concentrandosi sul potenziale unico di ciascun lavoratore. Il miglioramento deve iniziare dalla fabbrica ed espandersi: la gestione top-down non funziona.

La filosofia di base dell’organizzazione è quella di valorizzare il potenziale sottostante alla disabilità e di massimizzare le capacità di diversamente abili offrendo aiuti meccanici, compresi mezzi e utensili di supporto nonché kaizen nel loro ambiente di lavoro.

Corrado Di Perna, Business Development Manager Bonfiglioli Consulting

Quella di Omron è una filosofia di gestione incentrata sulle persone che consente di mettere a frutto le abilità e capacità di ciascuno, un aspetto che molte aziende, anche non produttive, possono imparare.
”Omron Kyoto Taiyo ha conseguito la certificazione ISO 9001 con un sistema di gestione della qualità che soddisfa gli standard globali. Oggi, questa bella impresa redditizia testimonia come per-seguendo scientemente il bene per la società si fa anche il bene, cioè il vero interesse, delle imprese.

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Viaggio studio in Giappone dal 19 al 25 Maggio 2024 per vivere un’esperienza Lean a 360°

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