“La prima smart fabbrica 5G”

Exor International entra con il 10% in Digibelt. «Lo stabilimento è uno dei nostri progetti»

Digibelt, startup innovativa del gruppo bolognese Bonfiglioli Consulting, ha un nuovo socio: Exor International. Realtà specializzata nell’internet delle cose industriali e in soluzioni di interfaccia uomo-macchina, Exor International è entrata in società sottoscrivendo un aumento di capitale corrispondente a una quota di minoranza del 10%. II matrimonio ha un duplice obiettivo: dare impulso alla crescita di Digibelt – la startup nata nel 2017 si propone di sviluppare una piattaforma di prodotti software che favorisca il corretto utilizzo delle tecnologie 4.0 – e realizzare insieme la prima smart fabbrica 5G nel nuovo stabilimento di Exor International a Verona.

«L’accordo – spiega Umberto Mirani, amministratore delegato di Digibelt – è l’ultimo tassello di un percorso cominciato due anni fa. C’è apprezzamento reciproco per le competenze messe in campo con l’obiettivo di a accelerare la trasformazione digitale delle imprese. In questa fase, l’ingresso di una realtà così importante ci permette di allargare la nostra presenza in più segmenti di mercato e di aumentare proprio la nostra capacità di implementare la trasformazione digitale delle aziende».

La smart fabbrica 5G spingerà l’innovazione ai massimi livelli. «Ogni parte del processo – afferma Giuseppe Pace, ad di Exor International – sarà digitalizzata. Si potrà avere visione all’interno della fabbrica stessa,in apposite stanze di lettura oppure dall’esterno attraverso il cloud». Un’area di circa 3mila metri quadrati,che sarà pronta entro la fine del 2020,in cui gli oggetti comunicheranno tra loro. «Abbiamo anche ricevuto il patrocinio di Intel» annuncia Pace. Un progetto che diventerà realtà grazie alla nuova tecnologia 5G. Mentre la startup bolognese accelererà il proprio processo di sviluppo. «Il petrolio del futuro – continua Mirani – sono i dati che ‘raffinati’ in maniera adeguata diventano informazioni fondamentali: quelli raccolti in fabbrica e all’esterno devono essere utilizzati per ottimizzare processi e prodotti e arrivare a nuovi modelli di business. I software che sviluppiamo raccolgono e trasformano queste informazioni in indicazioni utili per comprendere, ad esempio, il modo in cui è impiegato un prodotto o se ha bisogno di particolare manutenzione ». È una società nata con un obiettivo ambizioso, Digibelt. «Vogliamo essere partner di riferimento globale delle aziende nell’integrazione dei processi produttivi attraverso l’utilizzo snello, sicuro e illuminato delle tecnologie 4.0».

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