Il primato della coscienza

Federico Faggin, Presidente di Federico and Elvia Faggin Foundation | Impresa&Imprese 1/2021

Il Rinascimento Digitale in Italia è una possibilità concreta e pur con le dovute proporzioni, saprà riportare alla luce una consapevolezza e una capacità di immaginazione molto simili a quelle che in passato ci hanno assicurato il risveglio dal torpore del Medioevo.

Federico Faggin, Presidente di Federico and Elvia Faggin Foundation

Uno dei temi su cui scienziati e professionisti dell’intelligenza artificiale si interrogano da sempre è la possibilità di arrivare al giorno in cui le macchine riusciranno a soppiantare definitivamente la figura dell’uomo. L’argomento, che tocca molti temi della ripartenza economica, ha prodotto negli anni due schieramenti ben definiti: il primo propone una visione “apocalittica” secondo cui presto o tardi l’intelligenza delle macchine riuscirà a superare quella dell’uomo; il secondo, invece, ritiene questa previsione irrealizzabile. A quest’ultima linea di pensiero appartiene Federico Faggin, inventore del primo microprocessore della storia, l’Intel 4004. Fisico, uomo di scienza, imprenditore di successo, Faggin, negli ultimi anni si è dedicato molto all’analisi del rapporto tra essere umano e macchine e all’impatto che queste ultime possono avere nel modo di pensare, agire e sentire delle persone.

Secondo Faggin, in Italia è possibile avviare un nuovo Rinascimento che, pur con le dovute proporzioni, saprà riportare alla luce una consapevolezza e una capacità di immaginazione molto simili a quelle che in passato ci hanno assicurato il risveglio dal torpore del Medioevo.

“Dal punto di vista personale, posso affermare di aver vissuto quattro vite e ognuna mi ha insegnato qualcosa. La prima vita riguarda Vicenza, il luogo in cui sono cresciuto, ho studiato e ho svolto le prime esperienze lavorative. La mia seconda vita è iniziata nel ‘68, quando sono partito per gli Stati Uniti, alla volta della Silicon Valley. Qui ho trovato un linguaggio e una cultura molto diversi rispetto a quelli a cui ero abituato e ho realizzato invenzioni importanti come la tecnologia MOS. La mia terza vita è stata quella dell’imprenditore: durante questa esperienza sono stato a capo di quattro aziende, ho imparato ad “aprire la pancia” e trovare il coraggio di prendere i miei rischi. Poi, trent’anni fa, ho scoperto il cuore. Un’esperienza straordinaria in cui ho imparato a osservare il mondo. Questo è stato il periodo in cui ho compreso che i computer possono superarci nella parte meccanica, ma non in quella creativa. Allora è cominciato il mio “Rinascimento”, un momento in cui, partendo dalla mia persona, ho iniziato a studiare la natura della coscienza e ho scoperto che ognuno di noi, dentro di sé, ha un potere eccezionale fatto di creatività e capacità di visione.

Pensare che l’intelligenza meccanica possa superare quella umana è un grande malinteso nato dall’idea che ciò che sta dietro al progresso sia la competizione e non la cooperazione. Quest’ultima ci ha permesso di raggiungere grandi traguardi, mentre la competizione ci ha sempre condotto solo alle guerre. La vera differenza sta nel fatto che la realtà vissuta, quella che attraversiamo e a cui attingiamo ogni giorno, ci consente di collezionare esperienze che la struttura meccanica non è in grado di comprendere. La coscienza, quindi, è la caratteristica che segna la differenza fondamentale tra computer ed esseri umani.

Ma che cos’ è la coscienza? Quando annusiamo una rosa, percepiamo il profumo per mezzo di segnali elettrici che provengono dai ricettori olfattivi. Si tratta di informazioni oggettive che, all’interno della nostra coscienza, vengono tradotte in sentimenti soggettivi. Come esseri umani percepiamo la realtà attraverso pensieri, sensazioni, emozioni. Elementi molto lontani dall’esperienza ordinaria del mondo fisico. Per coscienza quindi, si intende la nostra capacità di provare sensazioni, emozioni, pensieri. Potremmo insegnare ai robot a riconoscere tutte le molecole che compongono l’odore di una rosa, ma nessun robot potrà mai essere consapevole dell’odore di una rosa in termini di sensazione, emozione.

L’idea che i computer possano superare gli uomini è una visione che ci priva di potere, libertà e umanità, ovvero le qualità che compongono la nostra coscienza.

Questa interiorità, questa realtà “interna” e indagabile che si può scoprire soltanto guardando all’interno di noi stessi, è l’input che consente all’uomo di governare i meccanismi complessi delle macchine e spingerli a realizzare qualcosa di creativo.

L’idea che i computer possano superare gli uomini è una visione che ci priva di potere, libertà e umanità, ovvero le qualità che compongono la nostra coscienza. Le minacce da scongiurare non sono i progressi della robotica e dell’intelligenza artificiale, ma la possibilità che uomini di cattiva volontà governino le macchine. In questo caso, però, sarà stato l’uomo, non la macchina, a causare il problema.

Testa, pancia e cuore hanno rappresentato le basi del Rinascimento. La testa è stata il centro intellettuale della ragione; la pancia il centro dell’azione e della volontà; il cuore il centro dell’empatia, della compassione e della cooperazione. Quest’ultimo è il solo elemento in grado di armonizzare i primi due e senza il quale è inevitabile cedere all’egoismo o alla competizione sfrenata. Noi uomini possediamo le qualità per fare del bene, ma dobbiamo crederci. Senza questo ottimismo, che viene anch’esso dal cuore, troveremo sempre delle scuse per non fare nulla. E il male continuerà a dilagare come accade in tutto il mondo.

Il Rinascimento è prima di tutto esplorare dentro di noi: l’amore si conosce amando, il coraggio si scopre rischiando, e intuizione e creatività nascono aprendosi al mistero, ponendosi domande intelligenti, e chiedendo aiuto a chi può guidarci. L’Italia è posizionata in maniera perfetta perché ciò accada, ma bisogna recuperare l’entusiasmo, il desiderio di reagire e la disponibilità ad abbandonare i vecchi schemi per lasciare spazio a nuove prospettive.”

Guarda il video relativo all’intervento di Federico Faggin, nel corso di “Rinascimento Digitale – Quale intelligenza per la ripresa?”, l’evento promosso dalla Filiera Servizi Professionali di Confindustria Emilia, in collaborazione con altre 15 territoriali del Sistema, che si è tenuto il 6 ottobre 2021 in Accademia Militare a Modena.
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